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Parigi che si apriva al Novecento era un tessuto inestricabile di incontri e di scontri quotidiani. Tra le maglie c'è anche la relazione tra due spiriti eccentrici che riuscirono a fondere arte e vita: lo sregolato Alfred Jarry (1873-1907) e il dandy Guillaume Apollinaire (1880-1918). Fra il 1900 e il 1904 si scrissero lettere, solo che il più previdente Apollinaire conservò quelle che riceveva, mentre Jarry le distruggeva. Quel che resta di Apollinaire (inserito in questo libro) è il bozzetto Feu Alfred Jarry che egli pubblicò su una rivista letteraria.